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Visitare Catania in 4 ore: i luoghi di culto da non perdere

Benvenuti a Catania, città di terra, mare e fuoco.

Camminando lungo la via principale del centro storico, ossia la via Etnea, è facile notare e lasciarsi incantare da uno dei tratti distinguibili di questa metropoli, ossia il nero della pietra lavica che compone sia le facciate di gran parte dei palazzi in stile barocco che la pavimentazione.

Quindi fermatevi un attimo e guardatevi attorno per ammirarne la bellezza unica.

Fatto? Bene, proseguiamo!

La città è ricca di diversi luoghi storici-culturali d’interesse: vediamo allora come visitare Catania in 4 ore. Cartina alla mano, iniziamo il nostro viaggio proprio dal cuore.

Piazza Duomo

Fate un giro di 360 gradi su voi stessi per coglierne tutti i dettagli. A darvi subito benvenuto è il simbolo della città, “u Liotru”, così come i catanesi amano chiamare la statua dell’Elefante in pietra lavica. Alla sua sinistra c’è il palazzo Municipale, patrimonio dell’Unesco, mentre alla sua destra potete apprezzare Palazzo dei Chierici, la Fontana dell’Amenano, meglio conosciuta come “L’acqua o Linzolu” che introduce all’imperdibile mercato della Pescheria, il Museo Diocesano, la Porta Uzeda e la Cattedrale.

Piazza Duomo e Cattedrale di Sant'Agata
Piazza Duomo e Cattedrale di Sant’Agata // © Wead images

La Cattedrale

Dichiarata Patrimonio dell’Unesco, è intitolata alla santa padrona della città, Sant’Agata, le cui sacre reliquie sono custodite all’interno di un’apposita cappella a lei dedicata. La Cattedrale fu eretta per volere del Conte Ruggero: nel tempo ha subito numerose modifiche a causa dei numerosi terremoti ed eruzioni dell’Etna a cui è stata soggetta. La struttura che state ammirando risale al Settecento, ed è opera degli architetti Girolamo Palazzotto e Giovanni Battista Vaccarini, ma tra le sue mura è possibile scorgere i nove secoli di storia.

Da non perdere la tomba del celebre compositore catanese Vincenzo Bellini, sita presso il secondo pilastro a destra; l’affresco, collocato in sagrestia, in cui è rappresentata l’eruzione dell’Etna del 1669, dovei si vede la colata lavica che sommerge la città e il Castello Ursino; le spoglie del Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet deposte sotto l’altare della Vergine, e le terme Achilliane sulla destra dell’ingresso esterno che da sulla piazza.

Teatro Greco Romano

Anfiteatro Greco Romano
Anfiteatro Greco Romano

Circondato e nascosto da palazzi dell’Ottocento, quasi come una perla rara, si trova al civico 266 di via Vittorio Emanuele. Inizialmente fu eretto su un preesistente teatro d’epoca greca di cui oggi non vi sono più resti, mentre il suo aspetto odierno risale all’età romana (II sec d.C.). Del teatro romano, di circa 80 metri di diametro e con una capienza di 7000 spettatori, oggi potete ancora ammirare l’Odeon, la cavea, l’orchestra e alcune parti della scena. Lo spazio antistante è sommerso dal fiume Amenano, che scorre nel sotterraneo.

Piazza San Francesco d’Assisi

Ad accogliervi al centro della piazza è l’imponente statua del Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet, creata dallo scultore Silvestro Cuffaro dove si affaccia anche la maestosa Chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata. Di fronte alla chiesa si erge il Palazzo Gravina Cruyllas, dove abitò Vincenzo Bellini, oggi sede del Museo Civico Belliniano e del Museo Emilio Greco.

Percorrendo la strada che costeggia la Chiesa, potrete ammirare l’arco di San Benedetto che introduce in una delle vie più belle e suggestive di Catania, Via Crociferi, scenario di diverse pellicole, tra cui “Vita di una Capinera” di Franco Zeffirelli, e dove tutt’oggi hanno dimora le suore di clausura.

Castello Ursino

Girate attorno alle sue mura: vi lascerà sorpresi sapere che prima, proprio dove state camminando adesso, era circondato dal mare. Le varie eruzioni ne hanno poi modificato l’aspetto.

Il Castello Ursino si erge in tutto il suo splendore su piazza Federico II, il quale ne richiese la costruzione, che venne eseguita tra il 1239 il 1250 per mano dell’architetto Riccardo da Lentini. Divenuto Museo Civico nel 1934, è un importante metà per tanti studiosi, archeologi, storici e restauratori. Al suo interno sono racchiuse varie collezioni tra cui una ricchissima pinacoteca, numerosi reperti archeologici risalenti all’epoca romana ed ellenistica, vasi greci, stampe, incisioni e molto altro ancora.

Porta Uzeda

Prende il suo nome dalla nobile casata di un viceré di Sicilia, Juan Francisco Pacheco Téllez-Giròn, e fu voluta dal Duca di Camastrata nel 1696. La Porta, aperta sulle mura di Carlo V, fu costruita sul tratto che si affacciava sul Mare, ovvero il Bastione di Sant’Agata, e sarebbe divenuta parte del salotto urbano insieme al resto degli edifici dal carattere barocco che sarebbero sorti in seguito. Attraversatela: da una parte verrete immessi su Villa Pacini, parte delle pescheria e le mura della città, dall’altro vi si aprirà davanti lo splendore di Piazza Duomo.

Piazza Università

Chiamata così per via del Palazzo dell’Università, sede del Rettorato dell’Università, edificato nel 1696 insieme alla piazza stessa. Girandovi sul lato est vedrete il palazzo San Giuliano, costruito solo dopo, nel 1738 per i Paternò Castello marchesi di San Giuliano.

Ma avvicinatevi ad osservare i quattro candelabri in bronzo, realizzati nel 1957 dagli scultori catanesi Mimì Maria Lazzaro e Domenico Tudisco, perché ognuno di essi racconta una leggenda di quattro personaggi cari ai catanesi che sono Gammazita, i fratelli Pili, Colapesce e il paladino Uzeda.

Piazza Vincenzo Bellini

Siete in una delle piazze più belle del salotto barocco catanese, dove si trova il Teatro Massimo Bellini, centro di rappresentanza dell’opera di Catania. È anche il cuore della movida della città, dove la sera è possibile trovare locali in cui mangiare o bere un drink.

Al centro si trova la fontana dei Delfini, disegnata dall’architetto Giovanni Battista Vaccarini, realizzata in pietra bianca posta su tre gradini.

La posizione delle fioriere e delle panchine, opera di un restauro durato 15 mesi che si concluse nel 2007, segue un gioco di simmetrie che rendono sia lo spazio pubblico della piazza, che quello delle due strade d’ingresso, gradevole ed accogliente.

Quattro Canti

Ispirati al modello dei quattro Canti di Palermo, sorgono dall’incrocio di due arterie principali della città: la principale ed elegante via Etnea e la rappresentativa via San Giuliano. Guardando i 4 angoli noterete i quattro palazzi nobiliari, sempre in stile barocco, simbolo della settecentesca rinascita catanese e così disposti: a nord-est c’è il Palazzo del Duca dei Carcaci, a nord-ovest il Palazzo San Demetrio del barone Eusebio Massa, a sud-est abbiamo il palazzo San Giuliano dei marchesi Paternò Castello, e infine a sud-ovest troviamo il Convento di Santa Nicolella. Se vi girate verso est invece, potete scorgere la parte di via San Giuliano che si eleva sulla collina di Montevergine, denominata dai catanesi come “acchianata di Sangiuliano”, ossia la salita di San Giuliano, che rappresenta uno dei tratti più significativi della festa della Santa Patrona.

Ma dovete sapere che i quattro Canti furono protagonisti anche di un importante evento storico: è infatti da uno di quei palazzi che, il 18 agosto 1862, Giuseppe Garibaldi si affacciò pronunciando la famosa farse “O Roma o morte”.

Piazza Stesicoro

Vi trovate in una delle principali e più affollate piazze di Catania, il cui nome deriva da un antico poeta greco siceliota. La piazza, dalla forma rettangolare, è divisa dal passaggio della via Etnea che così forma due sezioni, dallo stile architettonico differente. Nella parte est infatti, potete ammirare il monumento di 15 metri, realizzato in marmo bianco dallo scultore Alessandrino Greco Monteverde, raffigurante uno dei più illustri musicisti catanesi, Vincenzo Bellini. Alla base sono collocate le quattro statue che raffigurano la opere di maggior successo del Bellini: I puritani, Norma, Il Pirata e la Sonnambula. Alle spalle del monumento noterete l’ingresso dell’antico mercato cittadino, conosciuto come “fera o’ luni”.

Nella parte ovest della piazza, avrete già sicuramente scorto una sezione dell’Anfiteatro romano, risalente probabilmente al II secolo d.C. e riportato alla luce ai primi del Novecento.

La piazza è infine circondata da importanti palazzi tra cui, la Chiesa di San Biagio conosciuta come la Chiesa di Sant’Agata alla Fornace, il Palazzo della Borsa di epoca fascista, il palazzo Beneventano, divenuto storica sede del Banco di Sicilia, e infine il Palazzo Toscano (a nord) e il Palazzo Tezzano (ad est).

Villa Bellini

È il polmone verde più antico della città. L’ingresso principale si trova in via Etnea: qui è possibile accedere attraverso uno scalone che immette su un piazzale con al centro una grande fontana, dove una volta era possibile ammirare i cigni, e successivamente le oche, nuotare indisturbati. Sulla collinetta sita sopra la grande vasca, noterete un orologio e un calendario che viene puntualmente modificato dai giardinieri ogni giorno.

Nella sommità della collinetta sud si trova un chiostro in ferro battuto, dove ancora oggi è possibile ascoltare dei concerti o sedersi un momento per godere del paesaggio circostante. Se sarete fortunati, potrete ammirare anche l’Etna da lì.

Lungo i viali secondari è possibile ammirare voliere, vasche statue e fontane. Nella parte sud Ovest si trova il viale degli Uomini illustri dove, tra i tanti busti presenti, riconoscerete sicuramente alcune delle principali glorie catanesi e italiane.