Santuario della Madonna del Carmine

I carmelitani giunsero a Catania nel XIII secolo e si stabilirono nella chiesa di Santa Lucia fuori le mura, poi ingrandita e dedicata all’Annunziata. Dopo il terremoto del 1693 il Santuario fu ricostruito nelle attuali forme, mentre il convento, a causa delle Leggi eversive divenne caserma.

Il Santuario è sempre legato anche alla devozione agatina, in quanto la tradizione colloca in questa zona il primo luogo di sepoltura della Martire, come testimonia la dedica a Santa Lucia della prima chiesa, facendo riferimento alla visita della vergine siracusana alla tomba di Agata.

All’interno, nella navata di sinistra, sono esposte numerose tavolette ex voto dipinte, commissionate e donate dai fedeli dal 1867 in poi. I quadretti rappresentano scene di vita vissuta dei fedeli a memoria del pericolo corso e della grazia ricevuta.

Particolarmente interessante è anche l’altare di Sant’Agata, con un dipinto raffigurante l’apparizione di Sant’Agata a Santa Lucia e una statua della martire distesa, ispirata alle fattezze della baronessa Rosalia Petruso Grimaldi, uccisa barbaramente dal marito Don Orazio Paternò Castello nel 1784.