Chiesa di Sant’Agata al Carcere

L’unico Santuario agatino al mondo e, forse, il luogo più intensamente legato al culto ed ai pellegrinaggi di devoti e fedeli. La chiesa racchiude al suo interno una piccola cella romana che la tradizione identifica con il carcere di Sant’Agata, ove la giovane martire venne imprigionata, ricevette la visita taumaturgica di San Pietro e, infine, morì dopo il supplizio della fornace.

Recenti studi archeologici hanno confermato la datazione della struttura all’età romana, riferendola però ad un tempio o ad un edificio funerario. Un secondo ambiente, connesso alla struttura romana, fa parte invece del bastione delle mura spagnole della metà del Cinquecento.

Al suo interno il Santuario rappresenta un vero e proprio scrigno di opere d’arte e documenti storici: le cosiddette orme di Sant’Agata, impronte della martire miracolosamente imprese nella pietra lavica; la pala d’altare con “Sant’Agata condotta al martirio del fuoco”, capolavoro assoluto di Bernardino Niger (1588); l’antiquarium contenente, tra le altre cose, la cassa reliquiario all’interno della quale vennero trasportate le spoglie della martire nel 1126; i resti delle fortificazioni medievali e delle mura di epoca di greca.

All’ingresso, infine, si staglia il magnifico portale marmoreo proveniente dalla cattedrale normanna, e qui spostato nella seconda metà del Settecento, caratterizzato da una serie di figure allegoriche di straordinaria espressività e misterioso significato.