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Via Etnea

La via Etnea è la strada principale del centro storico di Catania, lunga circa 2,8 Km, che si protrae dal Tondo Gioeni fino a Piazza Duomo.

La strada pavimentata con selciato in pietra lavica dell’Etna è un’isola pedonale nel tratto che va da piazza Duomo ai Quattro Canti. Il tratto che va dai Quattro Canti fino alla Villa Bellini è invece percorsa dai soli taxi e mezzi pubblici. È la via degli acquisti e una delle strade più frequentate della città sia di giorno che nelle ore notturne.

La Storia di Via Etnea

La via Etnea sorse alla fine del XVII secolo a seguito del terremoto del 1693 che rase al suolo la città di Catania. Ai tempi il duca di Camastra decise di tracciare le nuove strade secondo delle direttrici ortogonali e partì proprio dal Duomo che era uno dei pochi edifici non completamente distrutti. Venne così creata una strada che dal Duomo si dirigeva verso l’Etna (e una strada che la incrociava con direttrice est-ovest). La strada venne chiamata via duca di Uzeda, in onore del viceré del tempo. Nel corso dei secoli il suo nome venne poi mutato in via Stesicorea ed infine nell’attuale via Etnea trattandosi proprio della strada che dirige verso l’Etna. La strada era allora lunga circa settecento metri e terminava nell’attuale piazza Stesicoro, allora chiamata porta di Aci.

Successivamente lungo la via Etnea vennero edificate anche sette chiese che partendo dalla cattedrale sita in piazza Duomo proseguivano con la Basilica della Collegiata, la Chiesa dei Minoriti, la Chiesa di San Biagio, la Chiesa del Santissimo Sacramento al Borgo e la Chiesa di Sant’Agata al Borgo.

Lungo il suo percorso vennero costruiti anche palazzi della nobiltà catanese ed edifici pubblici.

Partendo dalla piazza Duomo si incontra il Palazzo degli Elefanti, il Palazzo dell’Università e il Palazzo San Giuliano. Proseguendo si incontrano il Palazzo Gioeni ed il Palazzo San Demetrio ai Quattro Canti.

A piazza Stesicoro si trovano il Palazzo del Toscano e il Palazzo Tezzano.

Nel corso del XX secolo la strada si sviluppò oltre l’incrocio con i viali e proseguì fino a piazza Cavour, detta dai catanesi piazza Borgo, dove si trova la fontana di Cerere in marmo di Carrara, conosciuta dagli anziani catanesi come ‘a tapallara (dea Pallade), e quindi al Tondo Gioeni, dove negli anni cinquanta del XX secolo venne costruita l’allora circonvallazione di Catania.