“Soltanto il Mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai faraglioni, perché il Mare non ha paese nemmeno Lui, ed è di tutti quelli che lo sanno Ascoltare”. Così diceva il Verga del piccolo borgo “da Trizza” pensato tra scogli e mare, culla di miti e leggende e casa della famiglia di pescatori, i Malavoglia.
Chi non ricorda la leggenda del gigante Polifemo? Sono proprio i conosciutissimi Faraglioni che ce la raccontano, attribuendo la loro origine alla perfida ira del Ciclope Polifemo, che accecato da Ulisse scagliò contro l’eroe grandi cime rocciose per cercare di evitarne la fuga in mare. Queste avrebbero creato i nostri Faraglioni.
Ma “A Trizza” fu anche luogo di storie d’amore come quella tra la ninfa Galatea ed un pastorello chiamato Aci. L’amore tra i due giovani accese la gelosia del mostruoso gigante Polifemo che scagliò sul corpo di Aci un gigantesco masso che lo schiacciò. Alla vista del suo amato, Galatea pianse e gli dei inteneriti da quella vista vollero attenuare il suo tormento trasformando Aci in un bellissimo fiume che scende dall’Etna e sfocia nella spiaggia dove i due teneri amanti si incontravano.
Ma a parte questo, Aci Trezza, come allora, è il palcoscenico perfetto per i nostri pensieri, per una passeggiata al chiaro di luna, per un salto dallo “scoglio dei tuffi” e per un aperitivo in riva al mare.
A proposito di aperitivo, c’è un luogo magico, il Sicilia’s Restaurant (Cafè del Mar) che regala emozioni, ricorda un pò la Grecia con ombrelloni e sedie bianche su una splendida terrazza vista mare. Mangiare bene, bere ottimi vini, divertirsi e rilassarsi in un luogo incantevole che è ormai diventato un Sicilian lifestyle. Ma come non dimenticare il caro vecchio Mhytos? Luogo di ritrovo della nostra giovinezza dove la pietanza principale è sempre stata la granita con brioche. E che dire del Cafè Solaire? Laboratorio artigianale dove la granita è una vera e propria goduria.
Non è una favola, è solo un balcone vista Faraglioni.